In tutto il mondo il dibattito sulla liberalizzazione della mariuana è un problema aperto. Senza prendere una posizione preferiamo pubblicare due recenti studi che sembrano sottolineare la complessita del problema suggerendo un estrema cautela nelle decisioni future.
Secondo un recente studio, gli individui con sintomi di ansia o depressione sembrano i più vulnerabili allo sviluppo di disturbi da uso di cannabis. Secondo alcuni ricercatori, il clamore positivo sull’uso della marijuana in campo medico per il trattamento di problemi di salute potrebbe essere esagerato Ottenere un certificato per l’uso medico della marijuana può rappresentare un rischio per coloro che vogliono usare prodotti a base di cannabis per curare il dolore, l'ansia o la depressione, secondo uno studio del Massachusetts General Hospital (MGH). In una significativa minoranza di individui, i ricercatori hanno scoperto che le persone a maggior rischio di sviluppare i sintomi di dipendenza del disturbo da uso di cannabis (UDC) cercavano sollievo dall'ansia e dalla depressione, suggerendo la necessità di maggiori garanzie sull'erogazione, l'uso e il follow-up professionale delle persone che ottengono legalmente la cannabis attraverso le certificazioni della marijuana medica (CMM).
I risultati sono stati pubblicati su JAMA Network Open.
"Ci sono state molte affermazioni sui benefici della marijuana medica per il trattamento del dolore, dell'insonnia, dell'ansia e della depressione, senza solide prove scientifiche a sostegno di ciò ", afferma l'autore principale Jodi Gilman, del Center for Addiction Medicine dell'MGH. "In questo primo studio su pazienti randomizzati per ottenere certificazioni per l’utilizzo di marijuana medica, abbiamo appreso che possono esserci conseguenze negative nell'uso della cannabis per scopi medici. Le persone con sintomi di dolore, ansia o depressione non hanno segnalato alcun miglioramento, sebbene quelle con insonnia abbiano sperimentato un miglioramento del sonno". Particolarmente inquietante per Gilman era il fatto che gli individui con sintomi di ansia o depressione - le condizioni più comuni per cui si ricerca la cannabis medica - erano più vulnerabili allo sviluppo di disturbi proprio dall’ uso di cannabis.
"Ci sono state molte affermazioni sui benefici della marijuana medica senza solide prove scientifiche a sostegno" secondo Jodi Gilman, Centro per la Medicina delle Dipendenze presso MGH.
La cannabis "medica" è cresciuta in popolarità poiché 36 stati degli USA e il Distretto di Columbia ne hanno commercializzato l'uso (a dicembre 2021) per una miriade di condizioni di salute attraverso la liberalizzazione della marijuana per uso medico. Queste certificazioni richiedono l'approvazione scritta di un medico autorizzato che, secondo il sistema attuale, in genere non è il fornitore di cure primarie del paziente ma un "medico specialista in cannabis" che può fornire l'autorizzazione ai pazienti solo dopo un esame superficiale, senza raccomandazioni per trattamenti alternativi e senza ulteriori azioni. In effetti, l'industria della marijuana medica funziona al di fuori degli standard normativi che si applicano alla maggior parte dei campi della medicina.
I ricercatori dell’ospedale di Boston hanno iniziato la loro sperimentazione nel 2017 con 269 adulti (età media di 37 anni) dell'area di Greater Boston che erano interessati a ottenere una certificazione per la marijuana medica. A un gruppo è stato permesso di ottenere immediatamente le CMM, mentre al secondo gruppo, progettato per fungere da controllo, è stato chiesto di attendere 12 settimane prima di ottenere tale certificazione. Entrambi i gruppi sono stati monitorati per 12 settimane. Il team ha scoperto che le probabilità di sviluppare disturbi erano quasi due volte superiori nel gruppo CMM rispetto al gruppo di controllo in lista d'attesa e che entro la dodicesima settimana, il 10% del gruppo CMM aveva sviluppato una diagnosi di effetti collaterali, con il numero che saliva a 20 in percentuale in coloro che cercavano tale certificato per l'ansia o la depressione.
"Il nostro studio sottolinea la necessità di un migliore processo decisionale sull'opportunità di iniziare a usare la cannabis per specifici disturbi medici, in particolare disturbi dell'umore e d'ansia, che sono associati a un aumentato rischio di disturbo da uso di cannabis", afferma Gilman.
Indipendentemente dalla specifica condizione di salute per la quale si richiede la cannabis, Gilman ritiene che la regolamentazione e la distribuzione della cannabis alle persone con certificati di uso per marijuana medica debbano essere notevolmente migliorate. "Ci deve essere una guida migliore per i pazienti attorno a un sistema che attualmente consenta loro di scegliere i propri prodotti, decidere il proprio dosaggio e spesso non ricevono controlli professionali di follow-up".
Gilman è professore associato di psichiatria alla Harvard Medical School. L'autore senior A. Eden Evins, è il professore di psichiatria della famiglia Cox presso l'HMS.
18 marzo 2022 Harvard Gazette
Lo studio è stato finanziato dal National Institute on Drug Abuse.
L'estremo calore porta gravi rischi per la salute, in particolare per le persone che sono anziane o hanno condizioni patologiche preesistenti. A causa dei cambiamenti climatici, le ondate di caldo stanno diventando più frequenti, più intense e durano più a lungo che mai, con conseguenze mortali. Secondo un modello circa 356.000 morti nel 2019 potrebbero essere collegati a calore estremo. Qui spieghiamo come il calore colpisce il corpo e come stare al sicuro. Cos'è un’ondata di calore?
Un'ondata di calore è generalmente definita come un periodo di tempo insolitamente caldo della durata di più di due giorni.
I ricercatori stanno studiando i modi in cui la vita su un pianeta più caldo metterà a dura prova i nostri corpi e stanno cercando soluzioni che, a differenza dell'aria condizionata, non peggiorino il problema.
New York Times Raymond Zhong 13 giugno 2022
Sebbene quasi il 70% degli stati negli USA abbia legalizzato l'uso medico dei prodotti a base di cannabis, alcuni professionisti sanitari stanno esaminando più da vicino il suo effetto sul cervello. Un neuro scienziato afferma che il giudizio è ancora incerto sulla possibile dipendenza, dagli effetti sul neuro sviluppo dei feti, e sugli adolescenti.
Chiara Simone Corrispondente di Harvard Gazette Aprile 2022
Un recente sondaggio CBS News/YouGov ha rilevato che due terzi degli americani vogliono che l'uso ricreativo di marijuana sia legale. Quasi il 70 per cento degli stati consente l'uso medico dei prodotti a base di cannabis e un numero crescente ha legalizzato l'uso ricreativo. Ma il neuro scienziato Yasmin Hurd afferma che ciò non significa che la cannabis goda di un buono stato di salute.
I ricercatori sanitari sostengono che le strutture del hospice potrebbero servire meglio alcuni pazienti terminali e alleviare il carico sui propri cari esausti.
New York Times Di Paola Span 26 marzo 2022 Difficult Cases, ‘Families Cannot Manage Death at Home’
AP- Associate Press LAURA UNGAR 19 febbraio 2022
Recenti ricerche hanno dimostrato che la balbuzie è più un disturbo neurologico che un disturbo psicologico primario.
Così sostengono Daniel Lieberman, e Aaron Baggish.sulla rivista Harvard Gazette del 22-11-2021-
Ogni giorno leggiamo ovunque che l’attività fisica fa bene alla salute soprattutto in età avanzata ma spesso non capiamo bene le sottostanti ragioni di questo consiglio. Un famoso biologo evoluzionista americano ci spiega il perché.