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La pandemia del Covid uccide molte persone sopratutto i più poveri: dopo il coronavirus non possiamo più ignorarlo.

 Questo articolo è stato pubblicato a cura di Polly Toynbee sul  Guardian  5 maggio 2020

 La pandemia dovuta al coronavirus ha messo in evidenza tutte le carenze dei vari sistemi sanitari; nei prossimi articoli cercheremo di descrivere le problematiche principali emerse nei differenti contesti. L’elemento costante nei vari studi pubblicati è l’importanza dei fattori sociali ed in particolare le diseguaglianze in campo economico e culturale che condizionano gli obbiettivi sanitari di ogni paese.

  Anche prima che il virus colpisse, l'aspettativa di vita in Gran Bretagna era in continuo declino per coloro che si trovavano nella parte bassa della curva della crescente disuguaglianza di salute. Riscontrare il raddoppio del tasso di mortalità tra i lavoratori meno pagati nelle regioni depresse rispetto alle parti più ricche della Gran Bretagna dovrebbe provocare uno shock a livello politico. Non è sorprendente che le ultime statistiche mostrano che le persone nelle aree svantaggiate stanno morendo di coronavirus ad un tasso doppio delle aree ricche. Scioccante, forse, ma i risultati dell'ONS (Office for National Statistic) seguono uno schema familiare per gli studiosi che ricercano l'impatto della ricchezza sulla salute.

  I governi dell'ultimo decennio hanno allargato il divario di salute e ricchezza. La recente era del partito conservatore viene definita dal suo risultato più misurabile: la brusca fine all'aumento dell'aspettativa di vita. Per la prima volta in un secolo, le donne nei luoghi più poveri stanno morendo in età più giovane di quelle nate prima di loro. Per la prima volta nella vita di chiunque, la mortalità infantile è aumentata. Il paese è entrato in questa crisi socio sanitaria.

 Tutta la ricerca degli ultimi anni sulla povertà è stata ignorata dai Tories (per Tory si intende il partito conservatore della Gran Bretagna) che sono stati al potere per gran parte della mia vita. Dal 2010 hanno portato un taglio evidente a benefici e servizi per i meno abbienti. Eppure sono emersi il partito più votato in ciascuna delle ultime quattro elezioni. La speranza è che questa pandemia cambi la sensibilità sociale delle persone.

 Tuttavia, rimane il timore che questo sarà un altro episodio della Grenfell Tower. (L’incendio della Grenfell Tower è un evento catastrofico avvenuto a Londra nella notte del 14 giugno 2017). Quell’incendio ha sollevato pietre tombali su alcune statistiche nette: l'aspettativa di vita è inferiore di 22 anni nel dipartimento di Kensington e Grenfell del Chelsea (aree più povere) rispetto al distretto di Harrods. Questo svantaggio tragico nelle aspettative di vita è stato messo a nudo dal terribile incendio, si sperava che fosse una lezione da imparare. Ma la tragedia continua.

 Questa volta l'epidemia di coronavirus tocca ciascuno di noi, così tutti possono vedere chi è più danneggiato. Questa volta, il tasso di mortalità raddoppia per chi è pagato male, le loro bare si accumulano due volte più velocemente a Blackpool o Middlesbrough rispetto alle parti più ricche del paese, e dovrebbero provocare uno shock sulla sfera politica raramente registrato prima.

Anni di ricerca mostrano che il gradiente sociale della mortalità è un grafico che corre in linea retta dal basso verso l'alto: sul grafico le persone diventano gradualmente più sane man mano che diventano più ricche. Il triste mietitore può sventolare la falce del coronavirus contro il Principe di Galles, il primo ministro o Tom Hanks, ma la morte preferisce il territorio più fertile di Newham, Birmingham e Liverpool.

 Il professor Michael Marmot, direttore dell'Institute of Health Equity dell'University College di Londra, nel 1978 ha disegnato il grafico sociale fondamentale della malattia e della morte prematura. Ha scelto Whitehall (residenza dei Sovrani d’Inghilterra), dove i dipendenti sono ordinatamente classificati socialmente da 1-7, dal più basso ai ranghi più alti, nessuno indigente, tutti hanno un lavoro sicuro. Ha trovato una quadruplice differenza di salute dal basso verso l'alto - e si applicava a tutte le principali cause di morte. Le differenze sociali, come il fumo e l'aumento di peso, rappresentavano solo un terzo della differenza nel tasso di mortalità.

 Sondaggi più ampi da allora hanno trovato lo stesso dato, come The Spirit Level di Richard Wilkinson e Kate Pickett, e Anne Case e Angus Deaton Deaths of Despair and the Future of Capitalism. Ciò che uccide è la stessa disuguaglianza. Oltre la lotta per cavarsela, è lo stigma della mancanza di rispetto, la mancanza di scelte o di azioni da poter intraprendere. La mancanza di potere rende le persone malate e le obbliga a morire giovani.

 Il rapporto di Marmot a febbraio ha misurato il forte deterioramento delle disuguaglianze sanitarie in Inghilterra dal 2010: l'aumento della povertà infantile, il lavoro insicuro, le banche alimentari, il peggioramento delle condizioni di vita "con fondi insufficienti per condurre una vita sana" e la perdita dei centri per l'infanzia. "L'austerità", ha ammonito, "proietterà una lunga ombra sulla vita dei bambini nati e cresciuti sotto questi effetti".

Non sorprendiamoci che Covid-19 non sia un livellatore uguale per tutti, infatti ha il doppio del tasso di mortalità nei distretti svantaggiati! "È esattamente quello che ci si aspettava". “La maggior parte delle malattie segue il gradiente sociale. I poveri hanno maggiori probabilità di soffrire di ipertensione, BPCO [una patologia polmonare], obesità - tutti con un rischio maggiore di infezioni fatali. I poveri invecchiano biologicamente, ma molto più velocemente.”

 Il primo ministro Boris Johnson, imbarazzato dal drammatico capovolgimento della longevità, si è impegnato nel manifesto Tory del 2019 a darci altri cinque anni di vita sana entro il 2035. Ma i freddi fatti del Covid-19 rivelano quanto sia lontano l'arcobaleno da lui promesso. Richiederebbe un'inversione di tendenza nelle politiche - non solo per ripristinare i tassi di progresso pre-2010 ma per accelerarli notevolmente. Il rapporto di Marmot prevede il contrario: "L'aspettativa di vita sana migliorerà più lentamente, non più velocemente".

 Matt Hancock, il segretario alla salute, a febbraio in un discorso rivelatore sulla longevità ad un pubblico eterogeneo, ha riconosciuto il problema, ma non la vera causa o i rimedi necessari, "Un uomo nato a Blackpool può aspettarsi solo 53 anni di vita sana, mentre un uomo nato a Buckingham raggiunge i 68 anni. Tutto ciò è sbagliato", ha detto. Ha usato il mantra del "livellamento" - aspirando ad un buon impiego, case calde, migliore qualità dell'aria e più attività fisica. "Ma il resto dipende dalla genetica, dall'ambiente e dalle scelte di vita che facciamo." Questa è la vecchia storia che ci raccontano: non sono i soldi, non le disuguaglianze, non la mancanza di libero arbitrio, ma secondo lui i poveri fanno scelte sbagliate. Le morti da Covid-19 cambieranno questa percezione?

 Hancock promette di "migliorare l'accesso all'assistenza sanitaria", come se i fallimenti del SSN (Sistema Sanitario nazionale) fossero la causa della morte precoce. Ma di tutti gli aspetti della società, il SSN è la caratteristica più equa nella nostra vita. Le unità di terapia intensiva sono piene di persone a basso reddito: sono le più malate. Le culle per bambini in terapia intensiva per neonati prematuri sono maggiormente utilizzate dalle famiglie svantaggiate. A differenza del resto della società, solo il SSN tratta tutti secondo le necessità. Ecco perché è così amato.

 Ma questo riguarda i sintomi, non la causa. La disuguaglianza è responsabile del declino della longevità e questo governo non ha alcuna possibilità di invertirla senza trasformare radicalmente le possibilità di vita. Altri cinque anni di vita sana? Dobbiamo non mollare il nostro governo su quella promessa. Il virus ha fatto luce sui fatti della vita e della morte britannica.

 

 

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