In riferimento all’annoso problema dell’errore in medicina, è stato pubblicato nel 2010 un libro che dal titolo ” Checklist Manifesto” (casa ed. Metropolitan Books/Henry Holt & Company) del dottor Atul Gawande professore di chirurgia all’università di Harvard. L’autore affronta il problema di come destreggiarsi nell’estrema complessità della medicina moderna dove è essenziale che le procedure da eseguire siano le più corrette. Spesso i medici tralasciano od omettono alcuni procedimenti, nel corso delle numerose procedure ospedaliere. L’autore sostiene che i vari insuccessi od errori in campo medico, non dipendono tanto dall’ignoranza o dalla scarsa preparazione dell’operatore, ma sempre più spesso dalla complessità delle procedure e da una cattiva applicazione di queste. Questa considerazione è molto importante, poiché la medicina, nonostante i grandi passi in avanti, prevede l’esecuzione di interventi sempre più complessi, soprattutto se eseguiti con l’ausilio dalla tecnologia, che rendono l’esecuzione di questi difficile. Questo libro affronta il problema delle checklist, non solo in campo medico, ma anche in altri settori come l’aviazione o nel campo delle costruzioni dei grattacieli, dove l’inserimento di questo strumento, ha comportato il raggiungimento di notevoli successi e ha ridotto notevolmente la percentuale d’incidenti. L’inserimento delle checklist, non solo aiuta i piloti e gli ingegneri ad eseguire il normale lavoro in modo corretto, ma permette anche di affrontare gli eventi inaspettati. Il racconto degli incidenti aerei, in particolare l’atterraggio sul fiume Hudson di un aereo di linea (dove si racconta come il copilota simultaneamente attiva le check list delle procedure per riaccendere il motore e per l’ “ammaraggio” sul fiume) rende la lettura molto interessante. In alcuni ospedali si è introdotto lo strumento delle checklist, non soltanto per facilitare e controllare le procedure in campo chirurgico ed anestesiologico, ma anche per affrontare alcune comuni patologie. Attualmente negli Stati Uniti d’America alcune società di assicurazioni premiano i dottori che ricorrono all’uso delle check list per trattare patologie come l’insufficienza cardiaca o la polmonite. Il rischio delle check list è la mancanza di flessibilità in situazioni particolarmente complesse. Una delle voci della checklist per il trattamento della polmonite, prevede di somministrare gli antibiotici entro 6 ore dall’arrivo del paziente in ospedale. Purtroppo spesso i medici non possono diagnosticare una polmonite in tempi così brevi, con conseguente rischio, nei reparti di pronto soccorso, di usare troppi e spesso non idonei antibiotici, prima di ricevere la risposta dei vari accertamenti. In altre parole la strumento delle checklist può essere molto utile per affrontare un singolo problema medico, ma non è molto chiaro che cosa fare quando coesistono più patologie nello stesso paziente, come spesso accade negli anziani. Le checklist sono molto utili in procedure soprattutto chirurgiche o anestesiologiche, ma tendono a essere meno pratiche nell’affrontare un problema clinico, spesso dovuto a più patologie, infatti i pazienti sono molto differenti tra loro, con meccanismi fisiologici variegati di cui la medicina conosce ancora poco. Nonostante il tono fidelistico dell’autore, il libro “The check list manifesto” è una lettura essenziale per affrontare il problema della complessità in medicina. Molti medici sono contrari all’uso delle checklist in quanto pensano che la loro professione sia più un’arte che una scienza. Non a caso l’autore ha domandato allo staff di otto ospedali differenti, un parere sull’utilizzo delle check list che, adottate dalla sua equipe chirurgica, avevano quasi dimezzato il numero di decessi successivi ad un intervento. Il 20% dei medici intervistati affermò di non essere completamente convinto, sia sulla facilità d’utilizzo di questo strumento sia sulla veridicità dei suoi risultati. Alla successiva domanda sull’eventualità di essere sottoposti ad un’operazione complessa, il 93% degli intervistati rispose che avrebbe voluto un’equipe capace di utilizzare una checklist in sala operatoria.
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L'estremo calore porta gravi rischi per la salute, in particolare per le persone che sono anziane o hanno condizioni patologiche preesistenti. A causa dei cambiamenti climatici, le ondate di caldo stanno diventando più frequenti, più intense e durano più a lungo che mai, con conseguenze mortali. Secondo un modello circa 356.000 morti nel 2019 potrebbero essere collegati a calore estremo. Qui spieghiamo come il calore colpisce il corpo e come stare al sicuro. Cos'è un’ondata di calore?
Un'ondata di calore è generalmente definita come un periodo di tempo insolitamente caldo della durata di più di due giorni.
I ricercatori stanno studiando i modi in cui la vita su un pianeta più caldo metterà a dura prova i nostri corpi e stanno cercando soluzioni che, a differenza dell'aria condizionata, non peggiorino il problema.
New York Times Raymond Zhong 13 giugno 2022
Sebbene quasi il 70% degli stati negli USA abbia legalizzato l'uso medico dei prodotti a base di cannabis, alcuni professionisti sanitari stanno esaminando più da vicino il suo effetto sul cervello. Un neuro scienziato afferma che il giudizio è ancora incerto sulla possibile dipendenza, dagli effetti sul neuro sviluppo dei feti, e sugli adolescenti.
Chiara Simone Corrispondente di Harvard Gazette Aprile 2022
Un recente sondaggio CBS News/YouGov ha rilevato che due terzi degli americani vogliono che l'uso ricreativo di marijuana sia legale. Quasi il 70 per cento degli stati consente l'uso medico dei prodotti a base di cannabis e un numero crescente ha legalizzato l'uso ricreativo. Ma il neuro scienziato Yasmin Hurd afferma che ciò non significa che la cannabis goda di un buono stato di salute.
In tutto il mondo il dibattito sulla liberalizzazione della mariuana è un problema aperto. Senza prendere una posizione preferiamo pubblicare due recenti studi che sembrano sottolineare la complessita del problema suggerendo un estrema cautela nelle decisioni future.