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Bioetica e religione ebraica

Abbiamo ricevuto da una nostra visitatrice questo breve commento su Ebraismo e bioetica che volentieri pubblichiamo.

Quando in Italia si parla di religione si da per dato che sul territorio nazionale esista solo il cattolicesimo. Per la verità è religione di maggioranza per abitudine. E’ infatti consuetudine anche degli agnostici, che rappresentano la maggioranza nel paese, battezzare i figli e scegliergli l’ora di religione a scuola per evitare la fatica di esercitare il libero pensiero. Per assurdo il baluardo laico viene puntellato dalle minoranze religiose che, per ovvi motivi, hanno bisogno di leggi chiare per poter esercitare la propria fede.
Come è noto i cattolici hanno una autorità centrale che manca, ad esempio, nell’ebraismo. Per le questioni etiche gli ebrei si destreggiano tra la tradizione della Torah e le leggi dell’Halachà. Ma l’Halachà non è immobile, ma è un sistema aperto che si sviluppa e che tiene conto delle nuove tecnologie. In Israele, che è uno Stato laico, il parlamento vara delle leggi che, per rispetto alla minoranza più fedele alla tradizione religiosa tengono conto dei principi di fede. Nel 2005 è stata approvata una legge sui malati terminali e disposizioni anticipate di trattamento, che ha visto un lavoro preliminare di una commissione presieduta da Avraham Steinberg, un neurologo studioso di problemi di etica medica ebraica. La legge lascia ampia libertà di scelta nella fine dei trattamenti.
Pensando di fare una cosa utile per i lettori di Nogod, pubblichiamo di seguito una intervista al rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, pubblicata sul mensile Il Punto dell’Associazione LiberaUscitahttp://www.liberauscita.it/online/wp-content/uploads/2008/09/ilpunto49-agosto2008.pdf

Tiziana Ficacci, www.nogod.it

Qual è il pensiero ebraico sul testamento biologico e l’eutanasia? In proposito abbiamo posto alcune domande a rav Riccardo Di Segni, medico e rabbino capo della Comunità ebraica di Roma.

Quando ci si trova davanti ad un malato terribilmente sofferente quale è la posizione consigliata se ci si attiene alla etica ebraica?
In una cultura che ha radici religiose all’esigenza della stabilità sociale si unisce il peso di una tradizione di fede e di etica che sostiene a monte dei principi generali sul valore della vita umana. In merito alla questione esistono degli orientamenti generali precisi da molti secoli, tuttavia va aggiunto che i recenti progressi della medicina hanno posto una serie molto complicata di problemi particolari, sui quali le risposte sono discordanti.
E’ vietato spingere alla morte?
E’ proibito ogni atto che possa accelerare la morte di un agonizzante: gli esempi citati nei testi tradizionali si riferiscono anche a mezzi indiretti di tipo magico, o a semplici azioni come movimenti del corpo che in qualche modo turbano un equilibrio precario. Il concetto che ispira queste regole e che a nessuno è concesso il diritto di procurare la morte anche se si tratta di un processo irreversibile e imminente, anche se per i medici non c’è più alcuna speranza e anche se è il malato stesso a chiederlo.
Questo vale anche per il suicidio?
In genere si considera con molta minore severità il suicidio messo in atto per risparmiarsi dalle sofferenze, anche perché un uomo che soffre è sempre meno responsabile delle sue azioni.
Quindi rav l’ebraismo esclude una qualsiasi legittimità alla decisione dell’individuo sulla fine della sua vita?
C’è un principio che stabilisce una sottile ma importante differenza. E’ permesso rimuovere le cause che indirettamente impediscono la morte di un agonizzante; l’esempio classico è quello di un suono esterno ripetuto, come i colpi di qualcuno che spacca la legna, che, se impediscono il trapasso , possono essere fermati. Inoltre non vanno messe in atto le misure che servono solo a prolungare le sofferenze del malato, anche perché nell’ebraismo la medicina è permessa nella misura in cui cura e guarisce. Gli esempi classici sono il fare rumore o piangere in presenza del malato o mettergli del sale sulla lingua. Da questi esempi del medioevale Sefer Chasidim alle sofisticate attrezzature della medicina moderna passa molto tempo, e così la casistica si è notevolmente articolata, cercando di verificare ogni volta la complicata differenza che può esistere tra la rimozione di ciò che impedisce e l’applicazione di ciò che affretta.
Ma, cosa fare con un respiratore automatico?
Se è chiaro che il respiro e il battito cardiaco sono fermi è permesso staccare l’apparecchio ed è proibito riapplicarlo; un suggerimento pratico è quello di regolare l’apparecchio con un interruttore che lo ferma periodicamente, e di verificare la situazione durante le fermate: se il malato è vivo, si riavvia l’apparecchio, altrimenti lo si stacca definitivamente.
E nel caso di un malato con attività cerebrale irreversibilmente danneggiata?
Non deve essere sottoposto a cure che hanno solo il fine di creare una situazione artificiosa di rinvio del decesso. Non vanno interrotte le cure, ma se la bombola di ossigeno e l’alimento in infusione finisce, non si è tenuti a metterne ancora.
E gli antidolorifici?
Si somministrano per attenuare il dolore, non certo con lo scopo di accelerare la fine.
E’ giusto pregare per la morte di una persona che soffre?
La questione è controversa, e in recenti orientamenti si proibisce ai parenti questo tipo di preghiera che è invece consentita al malato stesso. Ai parenti e agli amici può essere consentita solo a particolari condizioni, come la genericità dell’invocazione e la verifica dell’inutilità dei mezzi a disposizione della medicina.
Tiziana Ficacci

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Aumentano le denunce per il non rispetto delle direttive anticipate.

The New York Times Di Paula Span 22 gennaio 2021

Sempre più americani in questi mesi stanno scrivendo le loro direttive di fine vita poiché la pandemia rende queste decisioni meno ipotetiche e molto correlate alla realtà. 

Ma i medici ci ascoltano veramente?

Le disposizioni anticipate di trattamento, comunemente definite testamento biologico o biotestamento, rappresentano la volontà della persona in materia di trattamenti sanitari.

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Chi dovrebbe ricevere il vaccino per primo e chi per ultimo.

 Seconda parte

  La bioetica e un settore che si è sviluppato in risposta alle preoccupazioni sul potere del medico: qualcuno che è formato in modo univoco per guarire è anche strutturato in modo univoco per danneggiare.  Gli scritti sugli obblighi morali della pratica medica risalgono a migliaia di anni fa, ma fino al 20 ° secolo c'era, in generale, la fiducia che i medici fossero attori morali affidabili - inoltre, la forza del medico era naturalmente frenata dai limiti della tecnologia medica.  Ma l'ondata di progressi scientifici nel XX secolo ha offerto a medici e scienziati nuove straordinarie capacità: coltivare la vita umana in un laboratorio; sostenere artificialmente la vita dopo la morte cerebrale; manipolare la genetica.  Quel secolo fu anche testimone di una serie di atrocità contro i diritti umani commesse da medici e scienziati: i tortuosi esperimenti medici a cui i medici tedeschi sottoposero i prigionieri durante l'Olocausto; gli esperimenti sulle radiazioni condotti su donne incinte e bambini dopo la seconda guerra mondiale; gli esperimenti sulla sifilide di Tuskegee.

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Chi dovrebbe ricevere il vaccino per primo e chi per ultimo. La pandemia del COVID-19 ha causato confusione morale e caos.

 The Atlantic Questo articolo è stato pubblicato online l'8 dicembre 2020. di Jordan Kisner

Ci sono momenti nella vita delle persone dove  la gravità della situazione ci obbliga a scelte necessarie dove spesso non esistono regole scritte e dove le considerazioni morali spesso vengono travolte dalla situazione di crisi. La pandemia da Covid-19 ricorda una di queste situazioni e ci mette di fronte a scelte morali assolutamente insolite e spesso comporta conseguenze psicologiche traumatiche. Questo articolo racconta l'esperienza a New York e ricorda molte delle situazionii che abbiamo vissuto  in Italia nei primi mesi del 2020 soprattutto nel Nord del nostro Paese.

Prima parte

 

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Non dobbiamo diventare immuni di fronte al pesante bilancio delle vittime della pandemia

 

La maggior parte delle persone nel mondo non ha ancora raggiunto alcun livello di immunità al virus covid-19.  Ma c'è un rischio crescente che alcuni di noi stiano diventando psicologicamente immuni dagli enormi effetti che questa pandemia sta evidenziando su base settimanale.

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Se mai realizzassimo un vaccino covid-19, chi dovrebbe essere il primo ad usufruirne?

Ormai tutti parlano dei possibili futuri vaccini, ma il problema è molto più complesso di quanto sembri a prima vista ed in questo articolo uscito a cura di Graham Lawton sul new Scientist del 15-08-2020 si cerca di affrontare la varie problematiche sino ad ora individuate.

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Il diritto di morire

L’11 luglio del 2019, Vincent Lambert è morto. Questo articolo, evidentemente antecedente alla sua morte, mette in evidenza degli aspetti relativi alle scelte di fine vita che vale la pena conoscere.

Clare Wilson

Make a living will if you want to decide how your life will end

New Scientist 13/07/2019

Fai un testamento se vuoi decidere come finirà la tua vita.

Quando leggerete questo, Vincent Lambert potrebbe essere morto. È rimasto in stato vegetativo dopo un incidente automobilistico nel 2008. In una condizione che è una zona d’ombra tra la vita e la morte, da quel giorno non è mai stato in grado di parlare, mangiare o interagire in modo significativo con il mondo circostante. La scorsa settimana, i medici di Reims, in Francia, hanno iniziato a rimuovere il suo sostegno vitale in seguito a una sentenza della Corte di Cassazione, la più alta corte d'appello della Francia.

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Testamento biologico : la posizione della Chiesa Cattolica

Conferenza Episcopale Italiana La Chiesa cattolica italiana è favorevole, e anzi ha sollecitato, la promulgazione di una legge che riconosca valore legale alle dichiarazioni su i trattamenti terapeutici per i malati terminali, soprattutto consentendo di evitare inutili accanimenti terapeutici. Testamento Biologico La posizione della Chiesa cattolica   Conferenza Episcopale Italiana La Chiesa cattolica italiana è […]
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IL RIFIUTO
Lo studente di medicina osservava con attenzione. In un reparto ospedaliero sovraffollato il tempo è poco e l’insegnamento dei giovani medici carente. Tra l’esame di un linfonodo, e un fegato ingrossato, si spera sempre di trovare il tempo di insegnare ciò che serve per essere un
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Testamento biologico : le differenti legislazioni

Le Direttive Anticipate o il Testamento Biologico rappresentano un argomento di dibattito e talvolta di confronto acceso in molti paesi ove non esiste una  legislazione definita. Conoscere brevemente la situazione presente in differenti paesi può aiutare a comprendere meglio le problematiche presenti nel nostro paese.

 

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Le promesse inattese delle direttive anticipate

Con questo articolo vorremmo iniziare una serie di pubblicazioni per quanto riguarda le problematiche di fine vita viste da un punto di vista medico, sociale, culturale e religioso. Questo ci sembra l'unico modo per informare ed educare le persone nei riguardi di un problema etico che necessariamente interessa qualsiasi individuo a prescindere da fattori religiosi culturali e politici. Altri articoli li troverete nella sezione bioetica e medicina.

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