Perché in Italia non si indigna nessuno?
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- Categoria: Notizie dal mondo
- Pubblicato: Giovedì, 16 Novembre 2017 16:38
- Scritto da Ryder Italia Onlus
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Quando avranno inquinato l'ultimo fiume, abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo bisonte, pescato l'ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche.- (Tatanga Jota - Toro Seduto)
L’autore del caso letterario dell’anno in Francia si chiama Stéphane Hessel, eroe della Resistenza durante l’occupazione nazista del suolo transalpino, poeta e diplomatico, nato nel lontano 1917. Indignez-vous! è una chiamata alle armi per la società francese tutta, a partire dai giovani che invita ad indignarsi contro le ingiustizie del mondo.
Il libro è è stato il leader delle vendite natalizie in Francia. Hessel è in cima alla classifica con quasi 100 mila copie vendute con il libro dal titolo “Indignez-vous!” (indignatevi): E’ il successo editoriale degli ultimi tempi a Parigi, ormai un best-seller, regalo ideale in un bacino di lettori di prevalentemente giovani. Hessel partecipò alla resistenza durante la seconda guerra mondiale ed è stato subito dopo uno dei redattori della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo. Lo scrittore con il suo libro chiede alla società francese di recuperare i valori della Resistenza e di recuperare ambizioni e voglia di cambiare la società: “Il motivo di base della Resistenza era l’indignazione. Noi, veterani di quel movimento, chiediamo alle giovani generazioni di far rivivere gli stessi ideali”. Punta il dito sul divario crescente fra i “molto ricchi” e i “molto poveri”, contro “la dittatura dei mercati finanziari”, contro l’erosione delle conquiste della Europa del dopoguerra, vedi un sistema pensionistico solidale e il sistema di sicurezza sociale. Non mancano le allusioni dirette a alle scelte economiche internazionali e la rabbia scatenata dalla politica fiscale dei paesi più ricchi, studiata “a misura” per favorire i ceti più abbienti. Si scaglia inoltre contro il trattamento riservato ai clandestini ed ai Rom, buttati fuori dalla Francia e da molti paesi europei, spesso senza neppure uno straccio di sentenza giudiziaria. «Vorrei che ogni individuo fosse capace di trovare il proprio personale motivo di ribellione pacifica: l’indignazione è preziosa». Hessel non è un rivoluzionario, oggi è un anziano monsieur pacato e sorridente, sempre stato un intellettuale dall’animo libero, e speriamo che non rappresenti una specie in estinzione. Oggi l’anziano signore sceglie di dare una sbrigliata a quelli che potrebbero essere i suoi nipoti, ai giovani che si lasciano andare senza lotta, li incita a superare l’apatia, scegliere la non violenza ed a cambiare l’economia che favorisce solo i ceti più abbienti. “Ha provocato il risveglio di un popolo, finora molto passivo”, ha sottolineato il filosofo Edgar Morin, suo amico. Il pamphlet, che costa meno di 3 euro è stato pubblicato in Francia per la Indigène, una piccola casa e verrà tradotto nelle prossime settimane in altri Paesi, primo fra tutti l’Italia. Paese in cui l’indignazione civile avrebbe un valore inestimabile.