Farmaci da banco per tumori parte 2
- Dettagli
- Categoria: Medicina e ricerca
- Pubblicato: Martedì, 27 Giugno 2017 21:06
- Scritto da Ryder Italia Onlus
- Visite: 3697
Martedì 27 Giugno 2017 12:44 |
Seconda parte Con questo articolo vorremmo affrontare una serie di problematiche delicate, legate all’oncologia, che riguardano il ricorso alle terapie complementari, la sostenibilità delle terapie oncologiche, e non ultimo l’efficacia di nuove modalità terapeutiche a bassa tossicità sopratutto, ma non solo, per pazienti anziani che frequentemente iniziano una terapia con chemioterapici e spesso la interrompono per effetti collaterali. L’utilizzo di farmaci off-label riguarda molecole già note e utilizzate da tempo e per le quali determinate evidenze scientifiche suggerirebbero un uso razionale anche in situazioni cliniche non previste dalla scheda tecnica e nel foglietto illustrativo di queste sostanze.
Eppure, nonostante l'entusiasmo che circonda questi farmaci, l'allestimento di studi clinici è un processo lungo e difficile. A differenza della talidomide, le cui proprietà anti-cancro sono state individuate velocemente da ricercatori dotati di contatti clinici, molti di questi farmaci sono stati in gran parte ignorati, nonostante la sperimentazione umana preliminare avesse dato risultati incoraggianti.
La verità è che molti dei farmaci esistenti e che si mostrano promettenti come agenti anti-cancro hanno già perso i loro brevetti. “Una compagnia farmaceutica che investe soldi nel sostenere una sperimentazione clinica non ha nessuna garanzia per recuperare quei soldi, se la sperimentazione con questi farmaci ,che non hanno più un brevetto,dovesse avere successo qualche altro produttore potrebbe entrare e vendere lo stesso farmaco a un prezzo più basso”, dice Pantziarka. “E 'una questione di ritorno sull'investimento.” Quando sono stati fatti studi clinici su questi farmaci, in genere condotti da medici o piccoli gruppi di ricercatori. I risultati sono sembrati interessanti“ Il motivo dell'alto costo dei nuovi farmaci sperimentali è il numero di anni di sperimentazione per garantire che qualsiasi nuovo trattamento sia sicuro ed efficace. Ma in riferimento al gruppo dei farmaci sopra descritti e riconvertiti ad altro uso , molte di queste domande hanno già avuto una risposta. Infatti queste sostanze sono relativamente sicure, perché sono stati ampiamente utilizzate nel corso del tempo”, spiega Nicolas André. “Anche così, comunque abbiamo bisogno di allestire studi clinici per confermare la loro efficacia anticancro, al fine di ottenere quei fondi di cui abbiamo bisogno.” Nonostante i risultati promettenti di queste sostanze, servono anni prima di sapere con certezza se i farmaci funzionino contro il cancro, ed in caso affermativo, il modo migliore per usarli. Ma, purtroppo, il tempo è un lusso che molti malati di cancro non possono permettersi. Questo ha spinto alcuni tra medici e pazienti ad affrontare il problema in prima persona. Uno di loro è Ben Williams, uno psicologo sperimentale presso l'Università della California a San Diego, al quale fu diagnosticato un cancro al cervello estremamente aggressivo, chiamato glioblastoma, nel 1995, all'età di 50 anni . Dopo un intervento chirurgico e la radioterapia, le sue prospettive sembravano desolanti: l'aspettativa media di vita per i pazienti con glioblastoma è di soli 15 mesi, Williams poteva morire entro l'anno. Con poco da perdere, il paziente iniziò la ricerca di altri farmaci che potevano integrare la chemioterapia, utilizzando il database della letteratura biomedica PubMed . Questo gli ha fornito i risultati di studi pubblicati sui trattamenti alternativi del glioblastoma. Quando identificava un farmaco che sembrava efficace , contattava i ricercatori direttamente chiedendo ulteriori informazioni e consigli su come prenderlo. Non è un caso che negli ultimi anni in particolare si è osservata una crescita continua di studi riguardanti l’interazione tra patrimonio genetico ed ambiente ed in particolare in campo medico ed oncologico sono molti i filoni di ricerca che riguardano l’importanza della dieta sulla prevenzione dei tumori, sulla possibilità di utilizzare nuovi farmaci dotati di meccanismi antitumorali inediti o nuove modalità di somministrazione delle sostanze che spesso rimettono in discussione le precedenti conoscenze sull’evolversi di una neoplasia. Nei prossimi articoli affronteremo alcune di queste problematiche a scopo di informare sia medici che pazienti di questi nuovi settori di ricerca. Nella bibliografia a questo articolo diviso in due parti vi rimandiamo ad alcune pubblicazioni o video che raccontano in particolare le ricerche più interessanti in questo ambito Bibliografia
● http://www.redo-project.org/drug-candidates/ Il progetto ReDo individua una collaborazione internazionale attivata da diversi gruppi di ricercatori, clinici e pazienti riuniti sotto una organizzazione non profit. Lo scopo è la ricerca nuovi ed efficaci forme di trattamenti di bassa tossicità che soddisfino le esigenze dei pazienti in tempi relativamente veloci a costi accessibili nei paesi sviluppati ed in quelli in via di sviluppo. ● http://www.anticancerfund.org/pan-pantziarka Il dottor Pantziarka, lavora a Londra ed è il responsabile scientifico del Anticancer Fund (ACF) ed collabora con il Repurposing Drugs in Oncology all’ interno della organizzazione non profit Global Cures.L’obiettivo del progetto è di valutare l’efficacia di farmaci non oncologici come nuova modalità di trattamento in oncologia. In questo sito troverete la storia clinica del Dott Ben Williams che è sopravvissuto alla diagnosi di glioblastoma nel 1995. La sua esperienza è utile per capire alcune modalità di trattamento emerse in questi ultimi 20 anni e descritte nei due precedenti riferimenti bibliografici. Ted Talks:Mina Bissell: Esperimenti che mirano a una nuova interpretazione del cancro. In questo video si può apprezzare una nuova visione del cancro che è alla base di alcune delle nuove modalità terapeutiche. Il video è in inglese ma esiste anche la versione italiana sottotitolata. Ted Talks:William Li Can we eat to starve cancer? Altro video di Ted che parla della terapia antiangiogenica che negli ultimi decenni ha modificato profondamente le terapie in oncologia. Anche in questo caso esiste la versione italiana sottotitolata. ● Il dottor Andre citato in questo articolo ha pubblicato nel 2014 una review sulla terapia Metronomica qui riportato in inglese. Metronomics as maintenance treatment in oncology: time for chemo-switch http://journal.frontiersin.org/article/10.3389/fonc.2014.00076/full ● Ruta Langley è un oncologo medico esperta nell uso dell’ aspirina come. terapia complementare nei pazienti con tumore www.theguardian.com/science/2015/oct/22/nhs-fund-largest-study-aspirin-cancer
|