Dolore e insonnia nella terza età: un approccio naturale. Un approccio dolce per migliorare la qualità di vita degli anziani

Dolore e insonnia: due disturbi spesso collegati

Molte persone anziane convivono ogni giorno con dolori cronici (come artrosi, mal di schiena, neuropatie) e con difficoltà a dormire, come risvegli notturni o insonnia iniziale. Questi due problemi sono spesso interconnessi: il dolore disturba il sonno, e la mancanza di sonno rende il corpo più sensibile al dolore.
Spesso si ricorre ai farmaci, ma nella terza età essi possono avere effetti collaterali importanti: sedazione eccessiva, confusione, rischio di cadute, dipendenza, danni a reni o fegato.

Per questo, è utile conoscere metodi naturali, sicuri e supportati da studi scientifici, per affrontare questi disturbi in modo più armonioso.

Strategie naturali contro il dolore

Fitoterapia e integratori
- Artiglio del diavolo: utile per dolori articolari e lombalgia.
- Curcuma: ha proprietà antinfiammatorie naturali.
- Boswellia serrata: usata per i dolori da artrosi.
Attenzione! Consultare il medico prima dell’uso.

Attività fisica dolce
- Tai Chi, yoga dolce, ginnastica posturale.
- Camminata quotidiana per stimolare endorfine naturali.

Terapie fisiche
- Massaggi leggeri o riflessologia.
- Calore locale con borsa d’acqua calda.
- Agopuntura e digitopressione.

Strategie naturali per migliorare il sonno

Piante rilassanti
- Valeriana, passiflora, melissa, biancospino, in tisane o capsule, con certificazione.
Rituali serali
- Luci soffuse, bagno caldo con lavanda.
- Respirazione o meditazione guidata.

Igiene del sonno
- Spegnere schermi 30 min prima del sonno.
- Evitare pasti pesanti e stimolanti serali.
- Routine regolare.

Quando rivolgersi al medico

Le terapie naturali sono utili in forma lieve o moderata, ma in presenza di:
- Dolori continui o ingravescenti
- Insonnia cronica o associata a depressione
- Sintomi nuovi o insoliti
è fondamentale una valutazione medica.

Libri per approfondire

- “La medicina della serenità” – Franco Berrino e Luigi Fontana
- “Medicina naturale per l’età avanzata” – Andreas Michalsen
- “Il grande libro del sonno” – Matthew Walker

Affrontare dolore e insonnia nella terza età non significa rassegnarsi né abusare di farmaci. Esistono percorsi naturali efficaci e sicuri, se guidati con attenzione, che possono migliorare la qualità della vita degli anziani.

Suggerimento per i caregiver: proporre piccoli cambiamenti graduali, ascoltare con empatia e favorire rituali quotidiani può essere la chiave per un miglioramento reale e duraturo.

giugno 2025

Come il giardinaggio può aiutarti a vivere meglio e più a lungo

Una terapia naturale per il corpo, la mente e la memoria

Sempre più ricerche scientifiche confermano ciò che molti anziani sanno per esperienza diretta: il giardinaggio fa bene alla salute. Non solo mantiene attivi, ma migliora la memoria, riduce lo stress e dona uno scopo alla giornata. In Norvegia, Inghilterra e Giappone, le “fattorie assistite” accolgono persone con demenza offrendo loro la possibilità di lavorare la terra, curare le piante o accudire gli animali. Il risultato? Più benessere, meno solitudine e una migliore qualità della vita.

La storia di Marianne: dalla solitudine alla rinascita tra orti e animali

Marianne Rogstad, una pensionata norvegese con una lunga carriera alberghiera alle spalle, dopo la diagnosi di demenza si era chiusa in sé stessa, isolata e priva di stimoli. Ma la sua vita è cambiata quando ha iniziato a frequentare l’Impulssenter, una piccola fattoria nei dintorni di Oslo. Oggi, tre volte a settimana, si prende cura delle galline, pianta ortaggi, pressa le mele. Anche se spesso non ricorda cosa ha fatto durante la giornata, torna a casa serena e sorridente. Per chi vive con la demenza, questo fa la differenza.

I benefici del giardinaggio, secondo la scienza

- Stimola il cervello: il giardinaggio attiva la memoria, la pianificazione e l’apprendimento. Uno studio dell’Università di Edimburgo ha mostrato che le persone che coltivano piante hanno una migliore evoluzione delle capacità cognitive tra gli 11 e i 79 anni.

- Protegge dalla demenza: secondo una ricerca australiana, chi fa giardinaggio ogni giorno ha un rischio ridotto del 36% di sviluppare demenza.

- Rafforza il fisico: scavare, zappare o anche solo travasare una pianta aiuta a mantenere ossa forti, migliorare l’equilibrio e prevenire le cadute.

- Migliora l’umore: l’attività all’aria aperta riduce il cortisolo (l’ormone dello stress) e aumenta endorfine e dopamina, con effetti positivi su depressione e ansia.

- Favorisce la socialità: lavorare in gruppo in un orto o una serra può ridurre l’isolamento, specie nelle persone con deficit cognitivi, che spesso imitano i gesti degli altri e così riescono a partecipare.

La natura ci guarisce

Melissa Lem, medico e ricercatrice in Canada, afferma che le “prescrizioni verdi” – attività naturali consigliate dai medici – riducono la pressione sanguigna, regolano la glicemia e aiutano nella prevenzione dell’Alzheimer. Anche Roger Ulrich, pioniere della progettazione ospedaliera basata sulla natura, ha dimostrato che guardare un albero da una finestra può accelerare la guarigione post-operatoria.

Non solo giardinaggio: una cultura della cura naturale

In Europa e in Canada le “fattorie terapeutiche” sono parte di progetti sanitari pubblici. In Norvegia, il programma “Inn på tunet” offre esperienze agricole per anziani e persone fragili. In Inghilterra e Olanda, le case di cura integrano serre, orti e animali nella quotidianità dei residenti. Il giardinaggio si è dimostrato più efficace di molte terapie convenzionali nel migliorare l’umore, l’attenzione e la comunicazione.

Il giardinaggio è quindi molto più di un semplice hobby. È una medicina naturale, gratuita, accessibile e spesso sottovalutata. Integrare orti terapeutici nelle residenze per anziani, nei centri diurni o nelle cure domiciliari può aiutare le persone a vivere meglio, più a lungo e con maggiore dignità. Come Marianne, anche tanti anziani italiani possono ritrovare gioia, stimoli e senso… tra un’aiuola e un secchio d’acqua.

maggio 2025

Bagni in acqua fredda: benefici per la salute

Negli ultimi anni, l’interesse per i bagni in acqua fredda è cresciuto notevolmente, sia per i potenziali benefici sulla salute che per il benessere mentale. A Londra, ad esempio, l’apertura di piscine all’aperto con acqua a temperatura ambiente mira a promuovere la salute pubblica attraverso l’esposizione al freddo. Ma quali sono i reali benefici di immergersi in acqua fredda?

Benefici fisici

Miglioramento della circolazione sanguigna

L’immersione in acqua fredda provoca una vasocostrizione seguita da una vasodilatazione, migliorando la circolazione e contribuendo alla salute cardiovascolare.

Stimolazione del sistema immunitario

Esposizioni regolari al freddo possono aumentare la produzione di globuli bianchi, rafforzando le difese immunitarie e riducendo l’incidenza di infezioni respiratorie.

Riduzione dell’infiammazione e del dolore muscolare

L’acqua fredda aiuta a ridurre l’infiammazione e può alleviare dolori muscolari e articolari, favorendo il recupero dopo l’attività fisica.

Attivazione del metabolismo

Il freddo stimola il tessuto adiposo bruno, aumentando il dispendio energetico e potenzialmente aiutando nella gestione del peso.

Benefici psicologici

Riduzione dello stress e dell’ansia

L’immersione in acqua fredda può attivare il sistema nervoso parasimpatico, inducendo una sensazione di calma e riducendo i livelli di stress.

Miglioramento dell’umore

Il freddo stimola il rilascio di endorfine e dopamina, migliorando l’umore e contribuendo al benessere mentale.

Aumento della resilienza mentale

Affrontare il disagio iniziale dell’acqua fredda può rafforzare la resilienza mentale e migliorare la capacità di affrontare lo stress quotidiano.

Iniziative a Londra

A Londra, l’apertura di piscine all’aperto con acqua a temperatura ambiente mira a promuovere la salute pubblica attraverso l’esposizione al freddo. Queste iniziative si basano su evidenze scientifiche che suggeriscono benefici sia fisici che mentali derivanti dall’immersione in acqua fredda. Luoghi come Hampstead Heath sono diventati popolari per il nuoto invernale, con molti cittadini che riportano miglioramenti nel benessere generale.

Precauzioni e raccomandazioni

Consultare un medico: prima di iniziare, è consigliabile consultare un professionista, soprattutto in presenza di condizioni mediche preesistenti.

Acclimatazione graduale: iniziare con esposizioni brevi e aumentare gradualmente la durata per permettere al corpo di adattarsi.

Sicurezza: evitare di nuotare da soli e prestare attenzione ai segnali del corpo per prevenire ipotermia o altri rischi.

I bagni in acqua fredda offrono numerosi benefici per la salute fisica e mentale, supportati da evidenze scientifiche. Le iniziative come quelle di Londra rappresentano un passo avanti nella promozione del benessere attraverso pratiche naturali e accessibili. Con le dovute precauzioni, l’immersione in acqua fredda può diventare una parte preziosa di uno stile di vita sano.

maggio 2025

Per approfondire:

Cold-water swimming eases menopause and menstrual symptoms, study finds” – The Guardian

Cold water swimming improves menopause symptoms” – UCL News

Cold comfort: UK outdoor swimming venues stay open to meet demand” – The Guardian

Cold water swimming helped my body and mind” – The Guardian

Is Cold-Water Swimming Good for You?” – Scientific American 

Medicine alternative: cosa dice la scienza e quando possono essere utili

Negli ultimi decenni, l’interesse verso le cosiddette “medicine alternative” è cresciuto in tutto il mondo, anche nei Paesi con sistemi sanitari avanzati. Ma cosa si intende davvero con questo termine? E, soprattutto, quali di queste terapie hanno oggi un riconoscimento scientifico?

Cosa sono le medicine alternative?

Le medicine alternative (o complementari) comprendono un’ampia varietà di pratiche che vanno dalla fitoterapia all’agopuntura, dalla medicina tradizionale cinese all’omeopatia, dalla chiropratica alla meditazione, fino a discipline corporee come lo yoga o il Tai Chi.

Spesso vengono usate come supporto alle terapie convenzionali, soprattutto per trattare il dolore cronico, l’ansia, l’insonnia, e altri disturbi della vita quotidiana. In questi casi si parla più propriamente di medicina integrativa, un approccio che unisce il meglio della medicina scientifica con pratiche naturali o tradizionali validate da studi clinici.

Il ruolo dell’educazione e dell’accesso alle informazioni

La diffusione delle medicine alternative non è sempre correlata al livello di istruzione: in alcuni Paesi (come Germania e Stati Uniti), sono proprio le persone con alto livello culturale a ricorrere a queste terapie, spesso alla ricerca di un approccio più olistico o personalizzato. In altri contesti, invece, può prevalere una mancanza di fiducia nella medicina tradizionale o la difficoltà ad accedere al sistema sanitario pubblico.

 

Paese Utenti medicina alternativa (%) Caratteristiche principali
Italia 21% Ampio uso di omeopatia e fitoterapia, specialmente tra donne e over 60
Francia 38% Omeopatia rimborsata fino al 2021, oggi diffusa privatamente
Germania 40% Forte integrazione di medicina antroposofica e agopuntura
Spagna 28% Fitoterapia e agopuntura le più usate, crescenti centri integrativi
Regno Unito 15% Il National Health Service ha ridotto il supporto pubblico, ma esiste interesse per meditazione e yoga
Stati Uniti 34% Presenza in oltre 60 ospedali pubblici di programmi di medicina integrativa

Un fenomeno anche ospedaliero

In risposta alla crescente richiesta, diversi ospedali — specialmente negli Stati Uniti — hanno aperto centri specifici di medicina integrativa. Tra questi si possono citare:

Il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York
Il Cleveland Clinic Center for Integrative Medicine
Il Dana-Farber Cancer Institute di Boston

Anche in Europa alcuni ospedali stanno sperimentando percorsi analoghi, soprattutto in oncologia, geriatria e riabilitazione.

Quando possono essere utili?

Le terapie alternative possono essere prese in considerazione in alcune situazioni specifiche:

- Quando si desidera un supporto per gestire sintomi cronici (dolore, ansia, insonnia)
- Se si vuole affiancare alla cura medica un approccio di benessere generale
- In presenza di malattie terminali o degenerative, come strumento di miglioramento della qualità di vita

È fondamentale però consultare sempre il proprio medico, soprattutto per evitare interazioni dannose tra terapie naturali e farmaci convenzionali.

Le medicine alternative non sono né una truffa, né una soluzione miracolosa. Possono offrire benefici reali, ma solo se inserite in un percorso terapeutico consapevole. L’informazione scientifica e il dialogo tra medico e paziente restano gli strumenti migliori per orientarsi tra promesse, mode e reali possibilità di cura.

maggio 2025

Nelle prossime puntate, nella categoria ‘Medicine naturali’, proporremo approfondimenti sull’agopuntura, sulle piante medicinali, sull’omeopatia, sulla meditazione, il Tai Chi e lo yoga, in particolare per gli anziani, in geriatria e in oncologia. Continuate a seguirci!