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Il metodo "hot - spotting". L'esperienza a Camden nel New Jersey

In ogni paese è ormai presente il problema dei continui aumenti nel costo dei servizi socio-sanitari. Nonostante i differenti approcci all’erogazione di questi, da nessuna parte si è osservato né un abbassamento dei costi, né un rallentamento di questa tendenza. L’unica soluzione suggerita per diminuire la spesa sanitaria è di tagliare o razionalizzare i servizi. La risposta più frequente degli esperti di economia sanitaria riguardo il continuo incremento dei costi è : “Non si può avere tutto. Se volete salari più alti e meno tasse è necessario tagliare il costo e il numero dei servizi socio-sanitari”.

Camden, New Jersey, (https://it.wikipedia.org/wiki/Camden_(New_Jersey) è diventata la prima comunità negli Stati Uniti d’America dove, grazie all’attivazione di un modello innovativo di assistenza, si è osservato un abbassamento nei costi sanitari. Questo modello nasce dall’esperienza di un’organizzazione locale1 che nei primi anni 2000 era guidata da un medico di base, il dottor Jeffrey Brenner. Il medico in quegli anni era anche membro civico di una commissione della città di Camden che si interessava di Community Policing, ed ebbe modo di approfondire attentamente le innovative modalità di approccio alla criminalità grazie a degli algoritmi statistici utili ad individuare le zone più a rischio di criminalità, per concentrare gli interventi della polizia sugli individui che presentavano un alto tasso di azioni criminali, e sulle aree della città più a rischio. (https://it.wikipedia.org/wiki/Polizia_di_prossimità). Il Dottor Brenner decise di utilizzare questo approccio in campo sanitario, ed iniziò ad incrociare i dati delle persone che accedevano ripetutamente al pronto soccorso, per individuare particolari caratteristiche sanitarie, sociali, culturali, e abitative, che potessero spiegare il ripetuto utilizzo dei servizi pubblici. In questo modo fu possibile individuare sul territorio tra il 2002 e il 2008, novecento persone che vivevano in due caseggiati che presentavano oltre quattromila accessi ospedalieri, con un costo di circa duecento milioni di dollari. Tra queste novecento persone ci fu un paziente che in cinque anni presento ben trecentoventiquattro accessi ospedalieri con un costo di circa tre milioni e mezzo di dollari.

Da questa esperienza il Dottor Brenner, non solo cercò di individuare le persone che presentavano un alto costo sanitario (quelle che entravano e uscivano dall’ospedale) ma ne ricavò anche il dato che queste persone presentavano un basso livello qualitativo di assistenza sanitaria. Infatti, gli accessi ai reparti di emergenza o ai ricoveri in ospedale sono il segno di un cattivo funzionamento del sistema sanitario, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione, il timing degli interventi e l’efficacia delle cure. Da questa esperienza il Dottor Brenner, forte dei risultati già ottenuti da quest’approccio statistico utilizzato nel campo del crimine, decise di concentrare l’erogazione di servizi sanitari sugli individui Hot-Spotters per diminuire i costi sanitari dell’intera comunità. In base ai suoi studi di statistica sanitaria, evidenziò che solo 1% dell’intera popolazione di Camden ( circa 70.000 abitanti dove il 42% delle famiglie viveva in povertà ), incideva per circa il 30% dell’intero costo sanitario della città. In base a questa valutazione attuò un modello di intervento oggi conosciuto in tutta l’America del Nord denominato Hot-spotting. Il modello è attualmente in sperimentazione in molte aree degli Stati Uniti d’America2. In questo paese, è stato osservato in aree differenti, che una piccola percentuale di pazienti incide tremendamente sui costi sanitari. Negli USA infatti, gran parte della spesa sanitaria, è causata da solo il 5% dei pazienti. La principale ragione dell’elevato costo sanitario di questi forti utilizzatori, riguarda pazienti affetti da patologie croniche multiple, che manifestano difficoltà nei tempi di accesso all’assistenza, in particolare a una buona assistenza spesso per motivi economici, mancanza di istruzione, stili di vita, difficoltà nei trasporti e criticità abitative.

Il modello “hot – spotting”, focalizza l’attenzione su un ridotto numero di pazienti in modo da concentrare l’assistenza su particolari patologie, in modo da prevenirne il peggioramento, con l’erogazione di un’assistenza adeguata nei tempi e nella qualità dei servizi. Come risultato l’assistenza e i trattamenti specifici, diventano più accessibili, perché meglio coordinati; i pazienti sono maggiormente coinvolti nella propria assistenza, migliorandone il quadro generale e si riduce il ricorso a servizi costosi (ricoveri in pronto soccorso, ospedalizzazioni e cure riabilitative), con conseguentemente riduzione dei costi sanitari.

Quando questo modello è utilizzato per aiutare comunità fragili, per esempio persone anziane, sole, di basso reddito, con livello culturale modesto, frequentemente affetti da una o più malattie croniche, si osserva un miglioramento del quadro sanitario di questi pazienti riducendone le disparità sanitarie presenti.

Molti di questi pazienti spesso anziani, sono affetti da patologie croniche, malattie mentali, abuso di farmaci e soprattutto, uno scarso accesso alle cure primarie.

Nell’esperienza di questa comunità nella città di Camden, è stato osservato che i principali utilizzatori dei servizi sanitari, erano spesso localizzati in un’area geografica specifica, in particolare un agglomerato di appartamenti dove vivevano varie centinaia di persone. Il modello in questione, si basa su di un team di professionisti che includono un medico di base, un’infermiera, un assistente sociale, e vari educatori sanitari, che erogano l’assistenza al domicilio e creando una rete di servizi quali pulizia della casa, servizio pasti e altro. I risultati iniziali della sperimentazione sono promettenti e nel primo gruppo di pazienti presi in carico, è stata osservata una riduzione del 40% degli accessi al pronto soccorso e una riduzione dei costi ospedalieri di quasi il 56%. Questo modello, che è stato replicato in altre situazioni negli Stati Uniti d’America, per permettere alle singole comunità di sviluppare dal basso dei programmi “hot–spotting” idonei ad assistere in modo efficace questa tipologia di pazienti.

È opportuno ricordare che la metà di tutti i pazienti ricoverati in ospedale negli Stati Uniti passa attraverso il pronto soccorso, e presenta condizioni mediche che necessitano di interventi diagnostici e terapeutici costosi.

Quesi pazienti affetti da problemi complessi con un’alta percentuale di riammissione, spesso con più malattie croniche, hanno un costo elevato (in particolare durante la parte terminale della vita) e sono la naturale conseguenza di un inadeguato coordinamento dei servizi sanitari e sociali. Di conseguenza, le soluzioni idonee a rispondere alle esigenze dei pazienti più gravi devono far parte della sanità futura, con progetti innovativi copiati da altri settori della societa che hanno presentato criticità simili.

Una società equa e civile è quella in cui un sistema sanitario serve gli interessi del paziente e del paese - con una assistenza efficace ad un prezzo ragionevole - non gli interessi di un sistema con regole spesso irrazionali. Dobbiamo allocare le risorse dove sono più necessarie, e per coloro che ne hanno maggiormente bisogno.

Bibliografia

1http://www.newyorker.com/magazine/2011/01/24/the-hot-spotters

2http://www.huffingtonpost.com/susan-blumenthal/healing-the-sickest-patie_b_8003826.html